TAV, per la tratta Avigliana-Orbassano meglio la linea storica. Il progetto di RFI troppo impattante per Rivalta

Venerdì 1 aprile 2022 sono ripresi i lavori dell’Osservatorio tecnico per la realizzazione dell’asse ferroviario Torino-Lione, guidato dalla scorsa estate dal neo Commissario straordinario Calogero Mauceri.

A seguito di questa nomina, l’amministrazione Comunale di Rivalta di Torino rispondeva al primo invito, promosso dal Prefetto di Torino Raffaele Ruberto il 23 novembre, per un incontro con attori istituzionali e tecnici interessati alla tratta Avigliana-Torino.

In quella sede l’avvocato Mauceri, al quale venivano conferiti dal Governo ampi poteri autorizzativi e sostitutivi anche delle prerogative comunali, illustrava il suo compito e la sua modalità di lavoro, con esplicito riferimento al mandato ricevuto dal Governo e dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini. Durante la riunione il Commissario dichiarava l’intenzione di avviare e concludere entro il 2022 la progettazione dell’intera tratta nazionale (da Bussoleno ad Orbassano) al fine di poter richiedere il cofinanziamento europeo ai lavori; in secondo luogo, dichiarava la volontà di rendere il progetto sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico e di governance e infine di improntare il suo metodo di lavoro attraverso un dialogo costante con le amministrazioni comunali.

RFI e la nuova linea

Come noto, l’incarico di definire la nuova linea è in capo a RFI, Rete Ferroviaria Italiana, che continua la progettazione sulla base di quanto presentato nella redazione del 2010, l’unico elaborato attualmente disponibile. Tale progetto risulta fortemente impattante per il territorio, per il paesaggio e per i beni storici che rischia di lambire a Rivalta, lontano dalla sostenibilità ambientale auspicata dal Governo.

Il progetto del 2010 prevede infatti una lunga galleria sotto la Collina Morenica nel territorio di Rivoli, l’attraversamento in semi-sotterranea del territorio rivaltese e in prossimità della zona di San Vittore, per poi proseguire in una galleria artificiale lungo via San Luigi e ricongiungersi infine allo scalo ferroviario dell’Interporto SITO.

Per meglio fronteggiare e valutare sia le molte criticità di questo progetto, sia le possibili soluzioni correttive e migliorative attuabili, l’amministrazione si è anche avvalsa del supporto tecnico della società META, specializzata in mobilità, economia, territorio e ambiente, cui è stato chiesto un supporto nell’interlocuzione tecnica con i progettisti ferroviari.

Tutelare Rivalta e il suo territorio

Attualmente si sta proseguendo su questa linea, affinché l’impatto sul territorio di Rivalta possa essere quanto più ridotto. Negli incontri avvenuti nell’ultimo trimestre con RFI e ITALFER le criticità emerse, anche grazie al supporto della competenza tecnica, interessano soprattutto la valutazione delle conseguenze sull’assetto idrogeologico e le possibili ricadute sulla qualità del terreno nella zona interessata; la viabilità e l’interferenza dell’opera sull’asse viario San Luigi e le abitazioni in prossimità; l’opportunità di allontanamento della linea dalla cappella di San Vittore; la realizzazione della duna artificiale dentro cui correranno i treni lungo via San Luigi e della sua gestione successiva anche legata alla modalità di entrata dei treni nello scalo di Orbassano.

Tutti temi molto delicati sui quali occorre continuare a ragionare con calma, prudenza e attenzione per avere, alle condizioni date, il miglior progetto possibile. In questo momento è fondamentale tutelare Rivalta nelle fasi progettuali per ottimizzare tutti gli interventi di mitigazione possibili, anche attraverso la partecipazione ai tavoli di discussione per far valere le ragioni e le preoccupazioni. Si ricorda infatti che ci si muove all’interno di un quadro decisionale che ha visto l’approvazione del Parlamento, a stragrande maggioranza, favorevole al proseguimento dei lavori.

Nell’incontro di riapertura dei lavori dell’Osservatorio, RFI ha riferito di proseguire gli incontri con l’Amministrazione di Rivalta per migliorare il più possibile l’inserimento dell’opera nel contesto territoriale.

Nella stessa sede l’amministrazione ha dichiarato che il lavoro che si sta svolgendo con RFI non è e non sarà facile, poiché è un’opera fortemente impattante per Rivalta dal punto di vista ambientale, paesaggistico e agricolo. Un impatto che inciderà fortemente su un territorio che ancora si sta interrogando sull’opportunità di una nuova tratta rispetto alla reale saturazione di quella storica. Su questi temi si è ribadita la continuazione del confronto e gli approfondimenti in tutte le sedi opportune.

La linea storica anche per il traffico merci

Nei primi incontri lavorativi dell’Osservatorio si chiederà nuovamente che per la tratta Avigliana-Orbassano sia preso in considerazione l’utilizzo della linea storica anche per il traffico merci al fine di limitare il consumo di suolo, rendendo così il progetto più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. In questi ultimi due anni le condizioni economiche dell’intero continente europeo sono profondamente cambiate richiedendo quindi una nuova ed attenta analisi dei dati di traffico attesi sia per quanto riguarda le merci che per le persone, in special modo per i viaggi a lunga percorrenza tra Italia e Francia.

Il progetto della nuova linea ha costi ingenti, 1,7 miliardi di euro e per questo occorre avere la massima certezza sulla sua reale necessità nel 2031, anno in cui se ne prevede l’entrata in esercizio, sempre sulla base dei dati di ormai oltre cinque anni fa. Verrà richiesto quindi al nuovo “Osservatorio Tecnico per la realizzazione dell’asse ferroviario Torino-Lione” di rivedere e attualizzare i dati di traffico merci e passeggeri.

Le opere di accompagnamento

Per quanto attiene il tema “opere di accompagnamento” nessuna stima né ipotesi è stata presentata per la tratta di competenza che interessa Rivalta. Anche alla luce di questa assenza tematica nell’attualità del tavolo, si ritiene doveroso non intraprendere ancora ragionamenti compensativi, ma provvedere prioritariamente con ogni strumento a disposizione di un’amministrazione comunale alla tutela del territorio.

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