Halloween è alle porte e quale miglior modo di trascorrere la notte delle streghe se non con un buon libro? Ecco dunque cinque letture a tema, con tanto di zucche, fantasmi e mostri. Perfette per affrontare, tra un dolcetto e uno scherzetto, la notte più spaventosa dell’anno.
CITTÀ DI SPETTRI di Victoria Schwab, Mondadori, 2021, 320 pagine
“Dopotutto, mi sa che la mamma aveva ragione. Tengo un piede in inverno e l’altro in primavera. Un piede tra i vivi, l’altro tra i morti.”
Da quando Cass è quasi annegata, è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana.
Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia, dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un’altra ragazza che condivide il suo stesso “dono”, si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa.
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STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE di Lafcadio Hearn e Benjamin Lacombe, L’Ippocampo, 2021, 208 pagine
“Una volta ascoltata la storia, non riuscirete più a dimenticarla.”
Questo splendido volume interamente illustrato è una raccolta di racconti e leggende che vedono come protagonisti una vasta gamma di inquietanti spiriti, fantasmi e demoni del folklore giapponese.
All’inizio del Novecento, lo scrittore irlandese Lafcadio Hearn fu uno dei primi occidentali a ottenere la cittadinanza giapponese: l’amore per la cultura della sua nuova patria lo portò a percorrere le varie province del Paese, al fine di trascrivere le storie di fantasmi e le leggende tramandate di generazione in generazione.
In Storie di fantasmi del Giappone il suo lavoro rivive tramite le evocative illustrazioni di Benjamin Lacombe che, reinterpretando l’ampia gamma del bestiario tradizionale giapponese con la sua inimitabile arte, è riuscito ad adattare il suo stile ad ogni storia. In appendice al volume, alcuni giochi ispirati a quelli tradizionali permettono di inventare la propria leggenda di yokai.
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L’ALBERO DI HALLOWEEN di Ray Bradbury, Mondadori, 1972, 126 pagine
“Tom Skelton rabbrividì. Tutti sapevano che il vento, quella sera, era un vento insolito; anche l’oscurità era insolita perché era Halloween, la vigilia di Ognissanti. Tutto pareva tagliato in un morbido velluto nero, dorato e arancione. Il fumo si arricciolava fuori dai mille camini, come i pennacchi di un corteo funebre. Dalle cucine esalava il profumo delle zucche; quelle svuotate della polpa e quelle che cuocevano dentro il forno.”
Nella serata che precede Ognissanti è accaduto qualcosa di stupefacente: un enorme albero è apparso e, dai suoi rami, pendono centinaia di zucche. E nelle zucche sono intagliati sorrisi inquietanti e occhi luminescenti che fissano otto ragazzini mascherati per l’occasione: Tom vestito da scheletro, Henry da strega, George da spettro, Ralph fasciato come una mummia, J.J. scompigliato come un cavernicolo, Fred stracciato come un accattone, Wally con una maschera da grottesca, Pipkin… Ehi, dov’è finito Pipkin?
Scortati da Sudario, una guida piuttosto particolare, i sette ragazzini partono alla ricerca dell’amico in un viaggio avventuroso tra spazio e tempo, attraverso l’antico Egitto, l’antica Grecia e l’antica Roma, approdando in una Parigi medievale ed ancora tra i druidi Celti.
Durante l’avventura, impareranno le origini della festività che stavano celebrando e il ruolo che ha sempre giocato la paura della morte.
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BRIVIDO E ALTRE STORIE di Junji Ito, Edizioni BD, 2018, 342 pagine
“Rina è una ragazza più piccola di me di un paio di anni, ma pare che sia malata dalla nascita. È sempre confinata in casa e sembra odiare i medici. Le sue grida si possono sentire a ogni ora del giorno. […] Odia anche gli insetti…”
In Brivido e altre storie sono stati selezionati nove racconti del maestro del fumetto horror giapponese Junji Ito, ciascuno accompagnato dal commento personale dell’autore.
Caratterizzato da uno spiccato gusto per il macabro e l’eccentrico, Junji Ito è riuscito ben presto a crearsi un nome all’interno della scena fumettistica nipponica e non solo, distinguendosi per le sue storie raccapriccianti e originali.
Tra le storie raccolte nel volume figurano la vicenda di una famiglia maledetta dalle conseguenze disgustose di una strana malattia e l’apparizione nei cieli della città di strani palloncini con le sembianze di persone ancora in vita in seguito alla misteriosa morte di una cantante.
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LA SCATOLA DEI BOTTONI DI GWENDY di Stephen King e Richard Chizmar, 2018, Sperling & Kupfer, 240 pagine
“L’uomo la inclina per mostrarle i piccoli bottoni sopra, sei in gruppi di due e uno alle estremità. Otto in totale. Quelli appaiati sono verde chiaro e verde scuro, giallo e arancione, blu e viola. Gli altri due sono uno rosso e uno nero. C’è anche una levetta per lato e una specie di feritoia nel mezzo.”
Gwendy Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e timorata di Dio. È cicciottella e per questo vittima del bullo della scuola. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le mattine sulla Scala del Suicidio, un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima, a costo di arrivare in cima senza fiato.
Il suo obiettivo è riuscire a dimagrire prima del rientro a scuola, così che il bullo che la perseguita smetta di tormentarla. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro, Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: davanti a lei si staglia un uomo alto e dagli occhi azzurri, con un lungo cappotto nero in tinta con il resto dei suoi vestiti, decisamente troppo pesante per le alte temperature estive.
L’uomo si presenta educatamente: è Mr. Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo per lei. Una bella scatola di mogano antico e solido, coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.