Rivalta Jazz, buona la prima

Un tributo ai grandi compositori contemporanei nel segno della sperimentazione e delle installazioni innovative. È stato questo lo spirito che ha animato la prima edizione di Rivalta Jazz, cartellone musicale organizzato in collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

Dal 20 maggio al 10 giugno la biblioteca Silvio Grimaldi ha ospitato i giovani talenti del conservatorio, tre serate dedicate ad altrettanti piccoli ensemble con le loro nuove sonorità e arrangiamenti, in una sapiente rilettura che ha spaziato dalle composizioni di Antonio Carlos Jobim a quelle di Thelonious Monk, per arrivare a una vera e propria anteprima, pensata e realizzata appositamente per gli spazi del Castello.

«Innovazione, emozione e storia sono gli ingredienti che abbiamo mescolato in una cornice altamente suggestiva, per inaugurare una collaborazione che speriamo continui in futuro e possa contribuire ad avvicinare il pubblico alla grandezza della musica di oggi» ha detto Furio di Castri, coordinatore del Dipartimento di Jazz del conservatorio.

Una collaborazione preziosa per Rivalta, perché quello del Giuseppe Verdi è uno dei più importanti laboratori creativi in Italia, per la qualità degli studenti e dei professionisti che lo frequentano, e per l’impostazione didattica che ha come obiettivo primario l’arte performativa, lo studio, la ricerca e la condivisione dei tanti linguaggi della musica del mondo.

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