Quando il postino suonava sempre due volte

Consegnare lettere e pacchi non è più l’attività principale del nostro servizio postale. La rivoluzione è cominciata tre anni fa, quando l’allora amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio ha prima varato il recapito a giorni alterni e poi deciso di esternalizzare il servizio, affidandolo a società private. Questo può forse giovare ai bilanci delle Poste ma certo non soddisfa mittenti e destinatari. Sicuramente non soddisfa molti rivaltesi, alle prese con disguidi e disservizi. Il frequente cambio dei postini ha avuto come conseguenza consegne in ritardo, se non addirittura mai effettuate. Le lamentele raccolte dall’ufficio postale di via Balma e dalla sede di Beinasco si possono riassumere così: le bollette spesso arrivano scadute, riviste e giornali a volte sono troppo datati, alcuni pacchi sono andati persi, le lettere finiscono nelle buche sbagliate. C’è anche chi ha provato a spedirsi una lettera al giorno, per verificare di persona tempi e modi del recapito. La posta è un normale servizio a disposizione della comunità: è comprensibile il disorientamento di chi effettua le consegne per la prima volta ma le segnalazioni dei cittadini dovrebbero ora aiutare a migliorare il servizio. Se si può chiedere più attenzione a chi compila gli indirizzi, in maniera che non risultino incompleti, e invitare i proprietari di casa a mettere bene in evidenza numeri civici e buche per le lettere, è anche lecito aspettarsi più professionalità da chi distribuisce la posta, a tutti gli effetti un dipendente di una società a partecipazione pubblica. Da mesi l’Amministrazione sta portando all’attenzione di Poste Italiane il problema, cercando soluzioni a favore della nostra comunità.

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