Quando casa e lavoro voglio dire “normalità”. La vita di Akhtar e Bourama ricomincia da Pasta

Akhtar e Bourama arrivano dal Pakistan e dal Mali. Hanno un’età, una storia e un’esperienza diverse. Tutti e due, però, a Rivalta proveranno a ricostruire una normalità il più possibile vicina alla vita che sono stati costretti ad abbandonare nei loro paesi. E “normalità” significa, prima di tutto, casa e lavoro o almeno la possibilità di impararne uno.

Per loro infatti, dopo l’esperienza del CAS e il riconoscimento dello status di rifugiati politici è iniziato in questi giorni il percorso del SAI, il Sistema di Accoglienza e Integrazione di secondo livello, che coinvolge anche gli enti locali nei progetti di asilo internazionale.

Akhtar Rasool ha 24 anni, è pakistano ed è arrivato in Italia un anno e mezzo fa. In patria ha lavorato come postino e come commesso in un negozio di abbigliamento. Avrebbe voluto dedicarsi al suo sport preferito, la pallavolo. Ha lasciando la madre, le sorelle e il fratello minore. Oggi i contatti con i suoi familiari sono difficili perché, dice, «il mio paese è al confine con l’Afghanistan e il ritorno dei Taliban ha peggiorato una situazione già poco felice».

Bourama Berté di anni ne ha 31, un anno fa è sbarcato a Lampedusa dopo essere fuggito dal Mali, paese ormai destabilizzato e diviso dalla lotta al terrorismo nella regione del Sahel. Durante la fuga è stato separato dai suoi tre figli e dal padre, di cui non ha avuto più notizie. Ha sempre fatto l’elettricista, e vorrebbe continuare a lavorare anche adesso che è in Italia.

A formalizzare il loro passaggio al SAI, la firma in Comune del contratto di accoglienza: regole e obblighi che garantiscono vitto, alloggio, istruzione a fronte di un impegno a rispettare le comuni norme di convivenza, a imparare l’italiano e a intraprendere un percorso professionale.

Per sei mesi – tanto durano i progetti del SAI – Akhtar e Bourama vivranno a Pasta, in un alloggio messo a disposizione da privati e tutte le spese saranno coperte dal Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell’asilo. Saranno seguiti nel loro progetto di integrazione dal Consorzio intercomunale dei Servizi e dalla Cooperativa Orso.

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