FIDAS, dopo D’Anna tocca a Errigo. Nuovo direttivo e nuovo presidente per il gruppo di Tetti Francesi

Un sentito “grazie” al presidente uscente e un grosso in bocca a chi raccoglie il testimone

Cambio al vertice alla FIDAS di Tetti Francesi: dopo 32 anni Vincenzo D’Anna lascia la presidenza e cede per il prossimo triennio il testimone a Sergio Errigo.

Per D’Anna non si tratta di un addio, ma semmai di una nuova fase della sua vita di volontario. Rimane infatti nel Direttivo e dopo le ultime elezioni per lui è arrivata la nomina a Tesoriere. Una scelta, quella di rimanere vicino al gruppo anche dopo la rinuncia a candidarsi per un nuovo mandato, che il presidente uscente non ha mai nascosto, a testimoniare – se ce ne fosse bisogno – il sentimento che lo lega alla FIDAS e all’associazione rivaltese.

Un sodalizio che proprio D’Anna negli ultimi trentanni ha contribuito a radicare sul territorio e a far crescere, fino a farlo diventare dopo Orbassano il secondo gruppo di Zona per donazioni.  Nel 2020, infatti, sono state raccolte 824 donazioni, il 5% in più rispetto alle 782 del 2019. Un incremento ormai costante dal 2000, con una significativa crescita specie negli ultimi anni, di prelievi così come di nuovi donatori: lo scorso anno sono stati 60 i nuovi volontari, 25 uomini e 35 donne.

Numeri, ricorda oggi D’Anna, che nel 1988 non erano neanche immaginabili: «quando sono arrivato a Tetti da Calatafimi e mi sono avvicinato alla FIDAS raccoglievamo “appena” 50 donazioni in un anno, il gruppo dei volontari era veramente piccolo ma già si sentiva che c’era voglia di far bene».

E questo nonostante le difficoltà perché, dice ancora D’Anna, «non c’era una sede, facevamo le donazioni negli stessi spazi frequentati dal centro anziani, ci mandavano i lettini da Torino ed eravamo noi volontari a fare le pulizie prima e dopo i prelievi».

Un’attività che però ben presto ha saputo farsi notare, non solo nel quartiere ma in tutta la città, allacciando rapporti con i distretti sanitari e con le amministrazioni che via via si sono succedute a Palazzo Civico. «Abbiamo sempre collaborato e lavorato bene con il Comune, con i sindaci e con le USSL prima e le ASL dopo, fino a ottenere l’accreditamento dalla Regione cinque anni fa».

E di questi 32 anni di presidenza cosa resta? «Sicuramente tanti amici, una fitta agenda di contatti e ottimi rapporti con gli altri gruppi FIDAS. Ma soprattutto la soddisfazione di aver fatto qualcosa per gli altri».

Piccole e grandi soddisfazioni che ora passano in eredità al nuovo presidente, magari con un suggerimento? «Il suggerimento più importante di tutti, curare i rapporti con i volontari».

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