Ecco i consigli letterari di luglio: dieci letture perfette per affrontare le calde sere d’estate

A luglio il caldo non vi dà tregua? Nelle afose serate d’estate non c’è niente di meglio di un buon libro accompagnato da una bibita ghiacciata. Che siate immersi nel silenzio e nella magia del luccichio delle lucciole o assediati da qualche famelica zanzara… i nostri consigli saranno la compagnia perfetta per voi.

Per i consigli del mese di luglio ci siamo divertiti a selezionare per voi dieci titoli, disponibili al prestito nelle biblioteche Silvio Grimaldi e Paola Garelli.

STREGA COMANDA COLORE di Chiara Tagliaferri, Mondadori, 2022 – 252 pagine

Una saga familiare luminosa e scellerata, la storia di un’emancipazione che passa attraverso il sangue, l’epopea di una ragazza che impara dal niente un alfabeto emotivo e che si salva anche grazie alla possibilità di un grande amore. Una storia di streghe

Tutto comincia nella provincia più dimenticata della Bassa Padana, dove una nonna feroce tiene in scacco la famiglia a colpi di umiliazioni e crudeltà. Il denaro per lei è potere, e il potere è controllo. La nipote, protagonista di questa storia, a cinque anni dice a sua madre: «Quando la nonna Viviana muore ballerò sulla sua tomba con delle scarpe rosse». La madre si sente in colpa: «Come ti ho passato tutto questo? Dal sangue?». Due battute che sono l’esempio dello stile che incendia la pagina. Il sound di un esordio infuocato dai colori cangianti della cattiveria, per cui Chiara Tagliaferri ha orecchio assoluto. E il talento letterario di riprodurla attraverso personaggi femminili memorabili: la nonna, la madre, la sorella, se stessa. Strega comanda colore è un romanzo che sabota l’ipocrisia, è la storia di una ragazza che si oppone alla maledizione che la vita le ha scagliato addosso. Tra violenza, risentimento e tenerezza. La protagonista cresce affamata: vuole l’amore, vuole la bellezza ma vuole ancora di più i soldi. Per liberare chi ama, costruisce pazientemente la sua vendetta. E poi scappa: dalla pianura piena di nebbia arriva in una Roma piena di luce. Sprovvista di tutto, ma determinata a spogliare chiunque di ciò che lei desidera. Rubare agli altri per dare a se stessa diventa il suo vero lavoro. Per riuscirci inganna, mistifica, si scopre bravissima ad accalappiare fidanzati ricchi che tentano inutilmente di colmare le sue voragini. Intanto mente moltissimo, a tutti. Fino a che incontrerà l’unica persona capace di renderla vulnerabile. Una saga familiare luminosa e scellerata, la storia di un’emancipazione che passa attraverso il sangue, l’epopea di una ragazza che impara dal niente un alfabeto emotivo e che si salva anche grazie alla possibilità di un grande amore. Una storia di streghe. Finalmente.

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LA TRECCIA ALLA FRANCESE di Anne Tyler, Guanda, 2022 – 336 pagine

Anne Tyler racconta come i legami famigliari ci condizionino e lascino il segno, proprio come i capelli intrecciati che, una volta sciolti, mantengono a lungo il ricordo delle pieghe in cui erano stati costretti.

Nel 1959 Robin Garrett e sua moglie Mercy decidono di fare una vacanza con i figli, Alice, Lily e David. È la prima che si concedono e non ce ne saranno altre in futuro: affittano una baita in riva al lago e trascorrono lì una settimana insieme. Durante quei pochi giorni, un episodio apparentemente banale finirà per segnare non solo la vita dei tre figli, ma anche quella delle generazioni successive. Andando avanti nel tempo, abbiamo infatti la percezione di un quadro famigliare felice solo a un primo sguardo, ma in realtà intimamente compromesso: Mercy è sempre più distante, chiusa a dipingere nel suo atelier; Robin, incapace di riconquistare l’attenzione della moglie, è completamente assorbito dal lavoro nel negozio di ferramenta; Lily, alle prese con una gravidanza indesiderata, non trova dai suoi la comprensione di cui avrebbe bisogno; David, impegnato negli studi lontano da casa, ne approfitta per allentare i rapporti. Soltanto Alice cerca di rimanere saldamente aggrappata al simulacro della sua famiglia. Man mano che il romanzo si addentra nel racconto delle loro vite, a partire dagli anni Cinquanta fino alla pandemia di coronavirus, comprendiamo la complessità dei Garrett, il nodo che unisce gli anziani ai più giovani, gli amori e le gioie, ma anche le delusioni, i rimpianti e i piccoli segreti… Anne Tyler racconta come i legami famigliari ci condizionino e lascino il segno, proprio come i capelli intrecciati che, una volta sciolti, mantengono a lungo il ricordo delle pieghe in cui erano stati costretti.

Prenotalo dal catalogo: https://tinyurl.com/y45er67p


COLIBRI’ SALAMANDRA di Jeff VanderMeer, Einaudi, 2022 – 392 pagine

«Una mattina d’inverno come tante, in una città del Pacifico nordoccidentale. Dove, di preciso? Non te lo dirò. Chi sono? Non te lo dirò. Non di preciso. Ma chiamami pure Jane. Jane Smith, se ti viene comodo. Sono qui per mostrarti come finisce il mondo».

Jeff VanderMeer dopo l’Area X ci conduce in un nuovo, misterioso territorio sull’orlo dell’apocalisse: il nostro presente. «Se mi stai leggendo fa’ conto che io sia già morta». Jane è un’analista specializzata in cybersecurity. Un giorno, nel suo caffè di fiducia, riceve una busta dal barista. Qualcuno l’ha pagato affinché gliela consegnasse. Dentro la busta ci sono una chiave, un indirizzo e un numero: 7. Jane si fa portare all’indirizzo, scoprendo che si tratta di un magazzino. Dentro il deposito numero 7 trova il primo indizio: una scatola con un colibrí imbalsamato di una varietà estinta da tempo e un biglietto con su scritto «Colibrí… Salamandra. Silvina». Jane è turbata: le salamandre rappresentano per lei un ricordo molto caro legato alle scorribande con suo fratello Ned, scomparso da ragazzo, e di quando insieme, lungo il fiume, andavano alla ricerca di questi animali. Jane è decisa a capire, anche a costo di scivolare tra le maglie soffocanti di una cospirazione mondiale. In un mondo sull’orlo del disfacimento, tra pandemie sconosciute, devastanti effetti dovuti ai cambiamenti climatici e un controllo impietoso della vita privata, Jane deve muoversi in fretta perché sente che non c’è piú tempo, per lei, per Silvina, e per il pianeta. Con la sua scrittura ipnotica e avvolgente, Jeff VanderMeer sa usare come nessun altro oggi trame avventurose per raccontare il presente. Attraverso i temi che gli sono piú cari – i cambiamenti climatici, l’Antropocene, il rapporto autodistruttivo con la natura – con Colibrí Salamandra VanderMeer firma ancora una volta un’invenzione narrativa visionaria e grandiosa.

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LA CARROZZA DELLA SANTA di Cristina Cassar Scalia, Einaudi, 2022 – 284 pagine

La notizia di un omicidio scuote Catania, gelando gli ultimi entusiasmi della piú sentita ricorrenza cittadina. Mentre nell’aria si avverte ancora l’odore acre dei fuochi d’artificio, Vanina Guarrasi è alle prese con un caso che fa scalpore.

«L’alba era spuntata che ancora il fercolo non aveva iniziato la salita di Sangiuliano. Un tempo, diceva la guida, al monastero delle Benedettine di via dei Crociferi, Sant’Agata ci arrivava appena prima che sorgesse il sole. In quell’unica occasione, le monache violavano per qualche minuto la clausura e omaggiavano la patrona della loro voce. Quella mattina, come in effetti succedeva ormai da anni, il «canto dell’alba» aveva accompagnato il nono rintocco delle campane e la Santa era rientrata in Cattedrale con un clamoroso ritardo, accompagnata dai devoti piú fedeli che consumavano gli ultimi scampoli di voce.

Estelle e Nina erano state in giro tutta la notte. Avevano seguito e fotografato ogni momento della festa, fino alla sua conclusione. Gli ultimi giorni a Catania meritavano un reportage degno dell’accoglienza che la Sicilia aveva riservato loro quando, tre mesi prima, il programma Erasmus le aveva portate lì e le aveva fatte incontrare. E pensare che entrambe, senza nemmeno conoscersi e partendo da città diverse, avevano storto il naso quando le rispettive università – Avignone per Estelle e Lille per Nina – avevano comunicato loro la sede del soggiorno di studio. L’avevano accettata obtorto collo, giusto perché non c’erano altre opzioni. Invece era stato un periodo indimenticabile.»

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COME VENTO CUCITO ALLA TERRA di Ilaria Tuti, Longanesi, 2022 -384 pagine

«Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell’indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite. Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine. L’invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d’ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un’impresa folle e necessaria. È per me un’autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere. A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento.»

Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria, che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro. Ma è anche la storia dei soldati feriti e rimasti invalidi, che varcarono la soglia di quel mondo femminile convinti di non avere speranza e invece vi trovarono un’occasione di riabilitazione e riscatto. Ci sono vicende incredibili, rimaste nascoste nelle pieghe del tempo. Sono soprattutto storie di donne. Ilaria Tuti riporta alla luce la straordinaria ed epica impresa di due di loro.

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IL CIELO NON HA CATENE, di Ruta Sepetys, Garzanti, 2022 – 304 pagine

Vogliono piegarmi alle loro regole. Ma non sanno che ho un piano. Perché desidero la libertà.”

Occhi grigi e capelli spettinati, Cristian ha diciassette anni, ascolta musica rock e legge poesia. È stato suo nonno a insegnargli il valore delle parole e a incoraggiarlo a seguire le proprie passioni. Anche quando è difficile. Anche quando è proibito. Perché Cristian vive nella Bucarest del 1989. Sono tempi duri per chi, come lui, sogna la libertà. Per chi crede in un avvenire diverso, ma è costretto in un paese apparentemente senza futuro. Per questo Cristian denuncia nel suo diario i soprusi del regime di Ceaușescu cui assiste ogni giorno. Ma quando la polizia segreta lo convoca e minaccia la sua famiglia, il ragazzo è costretto ad andare contro ogni sua convinzione e accetta di diventare una spia. Purtroppo, è ben consapevole di che cosa significhi ostacolare pubblicamente un dittatore. Sa di essere circondato da persone pronte a tutto per entrare nelle grazie del governo. Non può fidarsi di nessuno, nemmeno dell’intelligente Liliana, che, sotto una lunga frangia, nasconde occhi grandi e dolci. Soltanto lui può salvare le persone che ama. Ma a modo suo, cercando di seguire gli insegnamenti del nonno e senza perdere la propria integrità. Perché l’inverno sta volgendo al termine e per le strade di Bucarest si sussurrano parole di libertà. E Cristian non può che rispondere all’appello. Anche se significa mettere a repentaglio la propria vita. Ruta Sepetys ha raggiunto il successo grazie al suo esordio Avevano spento anche la luna, per mesi in testa alle classifiche italiane e internazionali. Con questo nuovo romanzo, bestseller del «New York Times», ci regala un inedito spaccato della storia europea. Un libro capace di scuotere le coscienze. Un protagonista disposto a tutto per difendere i valori di libertà e giustizia.

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LE IMPURE, di Kim Ligget, Mondadori, 2022 – 312 pagine

Con prosa tagliente e crudo realismo, Le impure racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze – e le donne che saranno – e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.

Nessuno parla mai dell’anno di grazia. È proibito. Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell’età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l’essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne. Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l’esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata…

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LA CASA DEL CONTRABBANDIERE, di Annet Huizing, La Nuova Frontiera, 2022 – 224 pagine

«Tuo padre non ha raccontato nemmeno a me molto, sai? Voleva tirare una riga sopra il passato. Quando ci siamo conosciuti abbiamo fatto tabula rasa.» Diede un colpo a un asciugamano per lisciarlo prima di stenderlo. «Volevamo reinventarci da zero, capisci?» «No, suona davvero ridicolo.» Secondo me sapeva molto di più di quanto volesse ammettere. «Viviamo nel presente.» Tese un altro asciugamano. «Non restare attaccato al passato, non sognare il futuro, ma concentra il tuo pensiero sull’oggi.» A volte diceva cose davvero belle, ma ora stava straparlando. «Buddha» aggiunse. Che me ne facevo di quel dannato Buddha? «E cosa dice il tuo Buddha sul mentire?»

Perché nessuno ha mai detto a Ole che aveva un nonno? E perché gli viene svelato solo ora che è morto? Suo padre si limita a dirgli che era un uomo terribile, ma quali segreti nasconde il loro rapporto? Per Ole il passato rivive quando è costretto a trasferirsi insieme al padre nella vecchia casa del nonno, al confine tra Olanda e Belgio, in attesa di riuscire a venderla. In questa zona di frontiera negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso si combatté un’aspra guerra a causa del contrabbando di burro. Ole è incuriosito e interessato a saperne di più finché scopre come la Storia con la s maiuscola si intreccia inesorabilmente alla storia della sua famiglia. E niente sarà come prima. Dall’autrice del bestseller Come ho scritto un libro per caso, un nuovo convincente e originale romanzo che tocca temi profondi come i segreti familiari, il senso di colpa, l’illegalità.

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MISS DICEMBRE E IL CLAN DI LUNA, di Antonia Murgo, Bompiani, 2022 – 224 pagine

Dicembre spalancò la bocca e si stropicciò gli occhi. C’era un bambino nel comignolo della casa. Aveva visto bambini dentro alle culle e alle carrozzine, dentro alle cassette per le lettere e alle ceste del bucato, dentro ai cannoni e alle gabbie delle tigri, mai dentro a un comignolo. La sua testa sporgeva come un gomitolo di fumo oltre l’imboccatura di pietra, i capelli corvini svolazzavano al vento, o forse un merlo aveva fatto il nido fra le sue orecchie. Quel che era certo era che il bambino la osservava. Non c’era nessun altro nel vialetto d’accesso, nessun altro al di fuori dei cancelli che delimitavano la villa.

Miss Dicembre è in cerca di un lavoro, ma tutte le sue esperienze sono finite in maniera fallimentare pochissimo tempo dopo l’ingaggio. Quando risponde all’annuncio per una bambinaia scopre che il datore di lavoro altri non è che l’Uomo Nero, alla ricerca di qualcuno che riesca a prendersi cura del figlio Corvin. Incredibilmente, Dicembre ottiene il posto e con esso l’arduo compito di tenere a bada, armata di soffietto e scopino, un ragazzino irritante che sa tramutarsi in fumo e nascondersi tra la cenere. Una notte le cose prendono una piega inaspettata: Dicembre ha appena scoperto un dettaglio interessante sulla famiglia per cui lavora quando tre sconosciuti fanno irruzione in casa. Che cosa vogliono? Dicembre lo scoprirà fra balzi, inseguimenti e duelli, e scoprirà anche dentro di sé una riserva sorprendente di astuzia e coraggio.

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IL GIOIELLO DENTRO DI ME, di Anna Llenas, Gribaudo, 2022 – 64 pagine

Tutti nasciamo con un gioiello dentro di noi: il nostro io interiore, la nostra essenza, il nostro bene più prezioso. Anche se non lo vediamo, lo sentiamo in qualche modo: è ciò che ci fa sentire liberi e felici, capaci di tutto. Ci fa sapere chi siamo. Man mano che cresciamo, però, ci accorgiamo che la nostra essenza non piace a tutti e iniziamo ad avere paura di mostrarla: paura di essere esclusi, rifiutati, giudicati… e finiamo per nasconderla, o peggio, dimenticarla, disconnettendoci così da noi stessi. Ma non tutto è perduto, perché anche se l’abbiamo ignorata o abbiamo provato a cancellarla, la nostra essenza è sempre lì e possiamo ritrovarla. Non è facile, ma è un cammino che vale la pena fare, perché il traguardo sei tu.

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