Caro ministro ti scrivo: nove sindaci chiedono a Toninelli di intervenire sul casello di Beinasco

Poco più di venti righe per chiedere ragione di un’anomalia tutta italiana, che danneggia l’ambiente, congestiona le strade, vessa gli automobilisti ed è a tutti gli effetti l’ennesimo balzello mascherato che pesa sulle tasche dei contribuenti, almeno di tutti i contribuenti che per necessità non possono fare a meno di imboccare la tangenziale di Torino direzione Pinerolo e ritorno.

A prendere carta e penna e a mettere nero su bianco la denuncia dell’anomalia sono i sindaci di nove comuni della provincia di Torino: dopo sit-in, manifestazioni, presìdi diurni e notturni, hanno deciso di scrivere al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli  per chiedere perché, nonostante una concessione scaduta da più di due anni, nessuno abbia ancora rimosso il casello di Beinasco all’imbocco della Torino-Pinerolo che resta aperto in evidente regime di proroga ma senza più alcun motivo. Se non quello di far cassa.

Proprio sulla vicenda del rinnovo delle concessioni autostradali sembra essere sceso da più parti un preoccupante silenzio. Nessuno riesce a spiegare perché a oggi, a concessione Ativa scaduta da oltre due anni, si continui a pagare un pedaggio che era funzionale alla realizzazione della Torino-Pinerolo ormai terminata. Non lo spiega la Città Metropolitana di Torino che è socia al 18% della società che gestisce l’autostrada, non lo spiega ovviamente l’Ativa che incassa il pedaggio del casello e non lo spiega il ministero delle Infrastrutture, che oltretutto ancora non ha definito nulla sul rinnovo delle concessioni autostradali.

Una vicenda che provoca un gravissimo disagio alla viabilità e all’ambiente perché, per non pagare il pedaggio, gli automobilisti trovano nella bretella Sito e nella SP6 una valida e economica alternativa. Una comoda “via di fuga” dal casello di Beinasco che riversa però sulle statali e sulle provinciali circostanti traffico e inquinamento.

Nel quartiere di Pasta nelle ore di punta il traffico di auto private lungo via Torino e la provinciale 6 raggiunge livelli insostenibili: due campagne rilevazione sulla qualità dell’aria effettuare da ARPA Piemonte (QUI trovi i dettagli) hanno individuato nella presenza del casello autostradale di Beinasco una delle cause dell’alto livello di concentrazioni di PM10 e di altri inquinanti.

Una situazione che si ripete anche in altri centri urbani prossimi alla barriera. Proprio per questo, i sindaci di Beinasco, Bruino, Candiolo, None, Orbassano, Piossasco, Rivalta, Volvera e Vinovo hanno scritto al ministro Toninelli, chiedendo ragione della mancata rimozione della barriera a concessione scaduta e rinnovando la richiesta di un incontro al ministero per un confronto e un approfondimento. (LEGGI la lettera)

La Torino-Pinerolo è stata una delle opere accessorie delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, un collegamento autostradale la cui realizzazione è stata affidata a privati in concessione. Dopo 13 anni dai Giochi l’investimento è stato remunerato ma la gestione rimane invariata. Unica novità, le tariffe della barriera, che anno dopo anno sono sempre aumentate.

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