A due mesi dall’incidente di Tetti Francesi nulla è cambiato, la rotonda rimane un incrocio pericoloso

Sono passati due mesi dal 23 maggio e alla rotonda che divide Orbassano dal quartiere di Tetti Francesi, all’altezza del centro commerciale Eurospin, nulla è cambiato. Nessuna nuova segnaletica, né orizzontale né verticale, nessun intervento per ridurre la velocità dei veicoli in transito, nessuna sicurezza in più per i pedoni.

Eppure proprio quella rotonda è stata teatro il 23 maggio di un incidente stradale che ha visto coinvolta una giovane ragazza rivaltese di 19 anni all’ottavo mese di gravidanza. È stata investita mentre attraversava la strada (la Strada Provinciale 6) sulle strisce pedonali proprio di fianco alla rotatoria. Un incidente che ha costretto i medici che hanno soccorso la ragazza a indurre il parto e a anticipare la nascita della piccola Sofia. (leggi QUI i dettagli)

A causare l’investimento una Fiat Stilo che poi è scappata: alla guida un 27nne residente a Piossasco, individuato e fermato dalla Municipale di Orbassano, che subito dopo l’urto si era dato alla fuga.

L’incrocio resta uno snodo viario pericoloso, nonostante la rotonda che dovrebbe rallentare il traffico. E a mantenerlo insicuro contribuisce anche l’inerzia di chi, gestendo la viabilità extraurbana, potrebbe e dovrebbe intervenire. Anche gli attraversamenti pedonali sono ancora poco visibili: esistono infatti le strisce sull’asfalto, ma sono ormai quasi del tutto consumate.

Il 23 giugno scorso il sindaco di Rivalta di Torino Nicola de Ruggiero e il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Tommasino, insieme ad assessori, consiglieri e cittadini, hanno voluto simbolicamente presidiare la rotonda (per approfondire leggi QUI), per chiedere più cura e attenzione alla sicurezza di ciclisti, pedoni e degli stessi automobilisti. Un appello che sembra essere caduto nel vuoto.

«Lo abbiamo detto subito e lo ribadiamo anche oggi – ha dichiarato il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero – la rotatoria di Tetti, così come quella di via Giaveno a Gerbole, è un punto critico della viabilità esterna della Città, già da tempo a conoscenza della Città Metropolitana e dell’assessorato che in corso Inghilterra si occupa di viabilità e infrastrutture». «Bisogna fare qualcosa al più presto, per evitare un’altra tragedia come quella della piccola Sofia e della sua famiglia».

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